Stupro di gruppo a Palermo, la difesa chiede di riascoltare la vittima

Stupro di gruppo a Palermo, la difesa chiede di riascoltare la vittima

PALERMO – L’udienza preliminare si è tenuta ieri, 19 aprile, davanti al gup Cristina Lo Bue per i sei maggiorenni accusati dello stupro di gruppo ai danni di una 19enne in un cantiere abbandonato del Foro Italico di Palermo.

I sei sono Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa e Christian Maronia, mentre l’unico minorenne del gruppo è in un istituto minorile, già condannato a 8 anni e 8 mesi in abbreviato.

La difesa chiede di riascoltare la vittima

I legali degli indagati hanno annunciato le contromosse per ribaltare le accuse. La difesa intende chiedere di ascoltare nuovamente la vittima alla luce delle “nuove proveraccolte.

La richiesta sarà presentata alla prossima udienza, con l’obiettivo di ottenere un abbreviato condizionato basato su una nuova audizione della giovane, già ascoltata dal gip di Palermo Clelia Maltese due mesi fa durante l’incidente probatorio.

Il materiale raccolto in precedenza dalla difesa, durante un’udienza stralcio a marzo, non era stato ammesso tra le carte del procedimento, ma i legali continueranno a insistere. Secondo loro, le nuove prove dimostrerebbero che la giovane era consenziente.

I due video mostrati dalla difesa

Durante gli atti del processo, la difesa ha presentato due video. Uno di questi è stato girato nel quartiere della Vucciria e mostra la vittima mentre paga da bere e poi invita il gruppo di ragazzi a guardare sul suo telefonino alcune scene in cui fa sesso con altre persone.

L’altro video mostra le immagini delle telecamere che, secondo la difesa, dimostrano che la ragazza si è messa alla guida del gruppo lungo il percorso che li ha condotti al Foro Italico. La difesa sostiene che avrebbe potuto chiedere aiuto a uno dei tanti passanti incrociati durante il tragitto.

Le parole del legale della vittima

Questa è letteratura lo fanno in tutti i processi per stupro. Lo farei anche io, ma è improbabile perché mai difenderò un indagato per stupro. In ogni caso questa tesi è insostenibile, perché ci sono i filmati che parlano (i video girati con i cellulari dagli stessi indagati, ndr)”. Questo è quanto afferma Carla Garofalo, l’avvocato della ragazza.

La legale ha descritto un ambiente tossico attorno alla sua assistita, menzionando che durante le festività è stata pesantemente minacciata e aggredita, subendo una campagna denigratoria per tutta l’estate.

“Io, purtroppo – ha aggiunto – sono entrata nel processo solo a gennaio per cui non ho potuto gestire e seguire la parte precedente”.

L’avvocato ha parlato anche delle condizioni della giovane. “Ha alti e bassi, momenti di angoscia e di speranza. Per fortuna abbiamo un buon rapporto. Sta raccogliendo i cocci di tutto lo sfacelo attorno a lei, con aggressioni continue. E a volte si chiede chi glielo ha fatto fare”.